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Pasta alla Norma: la ricetta siciliana che profuma di casa (e di viaggi)

Se ti stai chiedendo cos’è la Pasta alla Norma, sappi che è molto più di un semplice piatto della tradizione siciliana. È un simbolo di casa, di condivisione, di estate… e anche di viaggi, almeno per me.


Ma da dove viene il nome “Norma”? In tanti lo sanno, ma vale sempre la pena ricordarlo: questa ricetta prende il nome dall’opera lirica Norma di Vincenzo Bellini, celebre compositore catanese. E proprio a Catania, non a caso, questa pasta è considerata quasi un’istituzione.


Per me, però, la Pasta alla Norma ha un significato speciale: è stata la prima ricetta che ho cucinato per tante persone. La prima preparazione da studente fuori sede. Ma soprattutto è il piatto che ho portato con me in viaggio, cucinato per la prima volta all’estero. Dove? In Francia.


Il mio primo viaggio… e la mia prima Norma



Era il 1994. Un giovane Orso, decisamente più magro e fresco di diploma, partiva per la sua prima esperienza all’estero. Destinazione: Provenza. Un viaggio da Canicattì a Marsiglia durato 36 ore (vero!). Partecipavo a un campo estivo per il recupero dei beni culturali: in cambio di vitto e alloggio, si lavorava e ci si divertiva. Ma soprattutto si cucinava. A turno.


E chi secondo te era sempre ai fornelli? Esatto.


La prima volta che ho preparato la Pasta alla Norma è stato proprio lì: con melanzane rigorosamente fritte e un sugo semplice ma profumatissimo. Unica pecca? La mancanza della classica ricotta salata. Ma ti dirò un segreto: a me la ricotta salata non fa impazzire. Preferisco una generosa grattata di pecorino siciliano DOP.



Un piatto che porto ovunque



Da quel momento in poi, la Norma mi accompagna ovunque: l’ho cucinata in giro per l’Italia, in America e in tanti altri luoghi, sempre con lo stesso successo. Anzi, ti dirò: gli americani facevano la scarpetta come se non ci fosse un domani.


Oggi è uno dei miei cavalli di battaglia. Mi diverto anche a reinterpretarla in versioni alternative, come la pizza alla Norma. Ma quando la preparo alla maniera classica, rispetto sempre tre regole fondamentali:



Le 3 regole d’oro per una vera Pasta alla Norma:



  1. La pasta deve essere corta e rigata (tipo rigatoni, pennoni o sedanini)

  2. Le melanzane si friggono in olio extravergine d’oliva

  3. La ricotta salata dev’essere di pecora (o pecorino se preferisci, come me!)



Ora che le conosci, sei pronto a metterti ai fornelli. Ecco la mia ricetta!




Ricetta Pasta alla Norma originale siciliana



Dosi per 4 persone



Ingredienti:



  • 340 g di pasta corta (rigatoni, penne o sedanini)

  • 2 melanzane medie

  • 300 g di pomodori pelati

  • 100 g di ricotta salata (o pecorino siciliano)

  • 2 spicchi d’aglio

  • Un mazzetto di basilico fresco

  • 30 ml di olio extravergine d’oliva (più quello per friggere)

  • Sale fino q.b.





Procedimento:



  1. Prepara le melanzane: lavale, asciugale e tagliale a cubetti. Scalda l’olio extravergine in una padella capiente e friggi le melanzane un po’ alla volta finché non saranno dorate e croccanti. Scolale su carta assorbente.

  2. Prepara il sugo: in un’altra padella, soffriggi i due spicchi d’aglio con un filo d’olio. Aggiungi i pomodori pelati e qualche foglia di basilico. Cuoci a fiamma bassa per circa 20 minuti. Regola di sale.

  3. Cuoci la pasta in abbondante acqua salata e scolala al dente.

  4. Manteca la pasta: versa la pasta nella padella col sugo di pomodoro, aggiungi le melanzane fritte (tienine da parte qualcuna per la decorazione) e mescola bene.

  5. Impiatta: completa con una grattugiata abbondante di ricotta salata o pecorino siciliano e qualche fogliolina di basilico fresco.





Consigli finali



  • Se vuoi una versione più leggera, puoi grigliare le melanzane… ma non è la stessa cosa!

  • Per un tocco in più, puoi aggiungere alla fine una macinata di pepe nero o qualche scaglia di mandorla tostata.

  • La Norma è perfetta anche il giorno dopo, magari ripassata in padella con un filo d’olio.


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